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PREMI ACCOPPIATI: SODDISFATTI A META’ PER LE DECISIONI DELLA CONFERENZA STATO REGIONI

22 Luglio 2016

Se guardo al risultato conseguito dall’Assessore del Veneto, Giuseppe Pan, in sede di Conferenza Stato Regioni ,che ieri ha deciso gli aiuti accoppiati per il 2017-2020, come allevatore di bovini da carne e basta, direi che la soddisfazione è tanta – dice Fabiano Barbisan, Presidente del Consorzio Italia Zootecnica e Unicarve – considerato che per il capitolo macellazione vitelloni non era previsto nemmeno un centesimo di aumento del plafond, quindi, l’Assessore Pan è riuscito, con la sua mediazione, a conseguire un super risultato. Se però entro nel merito come rappresentante degli allevatori di bovini da carne rossa e carne bianca – continua Barbisan – il discorso cambia, perché anche in questa occasione, chi ha predisposto il documento di valutazione del primo anno di applicazione dei premi accoppiati e di proposta per gli anni futuri, adottato dal Ministero e chi poi l’ha discusso nelle varie sedi, hanno dato dimostrazione di fermarsi alle cifre e non considerare le opportunità di legarle ad un progetto, come, ad esempio, pensando a quanto previsto dal Decreto ministeriale del 4 marzo 2011. La proposta iniziale di finanziare i “vitelli” macellati tra i 6 mesi ed i 12 mesi di vita, per esempio, era quantomeno bizzarra, per il semplice fatto che si ripartivano dei soldi (che qualcuno ha definito “di entità modesta”), che non avrebbero cambiato la vita a nessuno. Diverso sarebbe stato stanziare i 5 milioni di euro per la macellazione di “vitelli allevati in base ad un disciplinare di qualità regionale o nazionale”, come richiesto dall’Assessore Pan con specifica lettera indirizzata al coordinatore delle Regioni, Leonardo di Gioia, in data 27 maggio 2016, a seguito degli incontri organizzati con gli allevatori di Unicarve, Azove, Coop. Scaligera, Cooperativa Castellana. C’è chi ha messo anche nero su bianco “consigliando” di non finanziare i vitelli a carne bianca, dirottando la richiesta di eventuali “denari” da cercare sui PSR, dimenticando, e questo è grave, da presa in giro, che la Commissione europea ha già cassato tale ipotesi più di un anno fa. E così, grazie anche all’assedio sindacale del Mipaaf sapientemente organizzato lo stesso giorno, le risorse per i “vitelli” sono sparite, per entrare nel gruzzolo del frumento duro. E che dire del mancato finanziamento ai “vitelli nati da vacche da latte con utilizzo di seme certificato di bovini da carne”, sempre richiesto da noi e dall’Assessore Pan già a maggio 2016? Tutti si stracciano le vesti per il 100% made in Italy e poi, quando gli si propone di realizzarlo, magari aiutando con un contributo vero gli allevatori di vacche da latte, si dirottano i soldi su parametri di produzione del latte, slegati da qualsiasi progetto di rilancio del settore. Se poi aggiungiamo gli strani “risvegli” di questi giorni, attorno all’interprofessione, da parte di chi l’ha in passato subdolamente ostacolata, credo sia ora che gli allevatori vengano informati compiutamente affinché valutino ciò che viene loro detto e poi effettivamente fatto da chi si atteggia a “rappresentare”. Per quanto ci riguarda – conclude Barbisan – mi appello agli allevatori, per fare squadra in modo unitario , senza equivoci e continuare il nostro cammino, per realizzare il progetto per la zootecnia bovina da carne che tutti conoscono ma che faticano a riconoscere: il Piano Carni Bovine Nazionale!

Legnaro, 22 luglio 2016

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